Barney's, Bar e Colazione

>>>> DA TOPIC ATTICO WALDORF IN SEZIONE CASE



Blair entrò da Barney's.
Il locale aveva aperto da qualche minuto: si sentiva già l'odore fresco delle marmellate esposte per la colazione, la fragranza delle brioches appena sfornate e l'odore inconfondibile del pellame delle sedie del locale.
Blair andò dritta verso il suo tavolo preferito, ovvero il solito al quale si accomodava. Quello proprio davanti la vetrina, per guardare bene fuori: passanti, vetrine, eccetera.
A Blair piaceva tenere sempre tutto sotto controllo. Sempre.
Si sedette e invitò le ragazze a fare lo stesso con un semplice cenno e uno sguardo serio ma invitante, quasi di ordine implicito.
A vederle così, sembrava quasi che Blair potesse anche non parlare alle ragazze: un suo semplice sguardo per loro aveva già un preciso significato.
Tutte presero immediatamente posto.

<<<<<<<<<<< CONTINUO DI ATTICO WALDORF SEZIONE CASE

Penelope entò nel locale con il suo solito incedere snob.
Si guardò rapidamente intorno,non c'era quasi nessuno a quell'ora del mattino,solo i vari camerieri che sistemavano le pietanze invitanti nelle vetrine.
Penelope prese posto al solito tavolo.
Si sedette proprio di fronte a Blair,subito accanto si accomodarono Isbel,Hazel e Nelly.
Sta volta non attese che Blair parlasse,lo fece lei per prima Allora cosa ordiniamo? disse rivolta alle amiche che ancora non si erano degnate nemmeno di dirle una sillaba.



<<<<<<<<<<< CONTINUO DI ATTICO WALDORF SEZIONE CASE

Nelly entrò da Barney's seguendo in fila le sue amiche.
Si accomodò subito dopo Hazel,nel sedersi ammaccò l'uniforme di quest'ultima ehm....scusami..non volevo! le disse Nelly con tono intimorito.
A volte sapeva essere così impacciata e pasticciona.
Attese ordini da Blair,quando invece fu Penelope a parlare.
Nelly spalancò gli occhi,quasi come se avesse assistito ad uno spettacolo immondo.

Blair, che fino a quel momento aveva tenuto gli occhi incollati e concentrati sul menù, alzò lo sguardo per incrociare gli occhi scuri di Penelope che le sedeva proprio di fronte.
Aveva parlato.
Blair decise cosa sarebbe stato meglio fare.
Ignorarla come un'appestata dal morbo "Georgina" oppure considerarla e far vedere a tutte che Regina buona e generosa sapeva essere nonostante il tradimento?
Dopo interminabili minuti, optò per la seconda possibilità: doveva farsi notare e sorprendere le ragazze, se voleva colpirle.
"Io prenderò un thè al gelsomino e bergamotto" disse Blair, richiudendo con un poderoso scatto il menù e continuando a fissare gli occhi di Penelope, non distogliendo mai lo sguardo sul suo bersaglio umano.
Voleva far vedere che era lei la più forte tra le due e soprattutto nel gruppo.
Quella sua mossa non significava completa assoluzione di una traditrice, ma temporanea astensione dal giudizio.
Il momento giusto sarebbe arrivato.
Se Penelope aveva davvero intenzione di rientrare a pieno titolo nelle grazie di Blair avrebbe dovuto sudarsi la sua redenzione a dovere.
Blair sorrise alle altre.
Sorrisetto falso, pieno di sè.

Penelope scrutò attentamente ogni gesto di Blair.
Notò che la ragazza la guardava molto attentamente negli occhi,quasi volesse leggerci dentro.
Penelope arrossì si sentiva molto imbarazzata,aveva la coscienza sporca.
Ehm...per me..un thè alla pesca... disse Penelope cercando di distogliere lo sguardo da Blair,e si nascose dietro al suo menù.

Il cameriere prese le ordinazioni e se ne andò.
Blair si mise più composta e comoda sulla sedia.
Penelope non aveva ancora detto nulla, e nemmeno lei alla ragazza aveva rivolto la parola.
Guardò le ragazze, dopodichè decise di aprire il discorso "Tradimento" con Penelope.
"Bene, Penelope...sbaglio o sei venuta qui con noi questa mattina perchè avevi qualcosa da dire a me e alle ragazze qui presenti?" chiese Blair, con un sorrisetto malefico ma al contempo carico di potere.
Era o no la regina?

Penelope continuò a scrutare ancora il menù per scegliere qualcos'altro....un muffin.....120 calorie...troppe pensò.
Così ripose il menù sul tavolo e guardò Blair.
La ragazza con occhiate molto malefiche la scrutava talmente tanto quasi volesse leggerle la mente.Poi parlò.
Bhè B. sono felice che stamattina siamo tutte qui,volevo invitarvi ad un pigiama party a casa mia stasera,è da un pò che non ne organizziamo uno....sarebbe una bella occasione per ricordarvi che ci sono anche io qui...visto che sono stata un pò assente in questo periodo... disse Penelope tutto d'un fiato a Blair.
Era vero che lei era la regina,ma Penelope era sempre un gradino più alto rispetto alle sue amiche e non aveva intenzione di strisciare ai piedi della Queen Bee implorando il suo perdono.

"Un pigiama party?" ripetè Blair, incredula e divertita, sorridendo alle amiche che le stavano intorno.
"Bhè, P, mi sa che tu non hai proprio capito in che guaio ti sia cacciata in questi ultimi giorni...hai commesso Alto Tradimento e Oltraggio, e credi di poter risolvere il tutto con un pigiama party a casa tua?" commentò Blair, acida.
Poi aggiunse, per rincarare la dose: "A parte che i pigiama party così come le feste e gli eventi li ho sempre decidi e organizzati IO e a CASA MIA, ma non credo che a questo punto è possibile che io e le ragazze parteciperemo..." disse, sempre con quel falso sorriso spiacente dipinto in viso.
"C'è solo un modo per riguadagnarti la tua posizione: sudando, faticando e sacrificandoti, P...non c'è altra scelta, mia cara" disse Blair, scuotendo la testa sempre con il sorriso stampato in viso.
"Se vuoi redimerti dovrai farmi cambiare idea sul tuo conto".
Guardò le sue amiche, come a farle capire che lei e il gruppo uniti erano molto più forti di lei, essendo la maggioranza della situazione.

Penelope alle parole di Blair,ricambiò con il suo stesso sorriso falso.
Hai ragione...le feste sono una tua esclusiva...stai tranquilla che qui nessuno vuole spodestarti per ora.. disse con tono serio.
Anche se aveva la coscienza più che sporca non voleva di certo apparire agli occhi di Blair come una stolta che la supplicava.
Avanti B. dimmi cosa dovrei fare per farmi riammettere a pieni voti in questo gruppetto.... disse con tono leggermente inacidito e a braccia conserte.
Poi lanciò un occhiataccia alle amiche,in particolare ad Isabel per non averla appoggiata in ciò che aveva proposto prima.

Nelly riemerse dal silenzio....
Si accodò a quello che aveva detto Hazel.
Si...si ci stò che bello... poi si rivolse ad Hazel..Ma non era a casa di Penelope???o da Blair?.

Penelope non sembrava affatto pentita.
Ma sembrava volesse entrare ancora nel gruppo.
Ciò che si disse Blair mentalmente fu: "Gliela devo far pagare e dovrà sudarsi la sua ammissione".
Dopo averci pensato un pò su, disse: "Bene, io credo che per entrare a pieni titoli nel gruppo dovrai fare come ha fatto la stessa Nelly più di un anno fa: ti renderai utile alle tue amiche a casa e a scuola, e cercherai di fare tutto quello che ti chiederanno..." affermò, con sorriso spietato da dittatore, poi aggiunse "con una clausula in particolare: tutte le volte che ti chiamerò dovrai venire da me...non mi importa dove sarai o cosa starai facendo, tu dovrai venire ad aiutarmi se ti sto chiamando...capito cosa dovrai fare? Se riuscirai a soddisfarmi nel migliore dei modi annullerò questo periodo di prova e sarai di nuovo parte del gruppo...dopotutto non è così faticoso aiutare le tue amiche, no? Sono stata ancora clemente con te: quindi considerati fortunata..." disse Blair, con espressione lasciva.
"Non appena deciderò che hai passato il tuo esame, potrai di nuovo riprendere la tua posizione nel gruppo, Penelope...affare fatto?" chiese Blair, cercando la conferma e il benestare da parte di Penelope.

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Isabel guardò la scena impotente.
Notò che Penelope le lanciava sguardi d'ira per non averla appoggiata nella sua idea di riconciliazione con una semplice festa.
Ma P. non poteva capire: Isabel era parte integrante del gruppo di Blair e non voleva di certo contraddirla.
Sapeva quanto Blair potesse diventare cattiva se la si scontentava in qualche modo.
Quindi tacque e ascoltò senza commentare il verdetto di Blair.
Penelope avrebbe accettato tutto questo pur di rientrare nel gruppo?

Penelope ascoltò attenta le parole di Blair.
Erano brucianti....in pratica le stava dicendo che avrebbe dovuto diventare la sua schiava personale a tempo pieno....
Penelope rimase in silenzio in bilico tra il fare e il dire....
Per lei essere nel gruppo di Blair era troppo importante,aveva molti privilegi:fama,rispetto,notorietà e le porte aperte per qualsiasi circolo o associazione volesse far parte...
Ma dall'altra parte era comunque una ragazza orgogliosa,e accettare di diventare una schiava disponibile 24 ore su 24,le costava tempo e sudore...per non parlare poi del fatto che non avrebbe avuto più tempo di far nulla.
Dopo aver contemplato a lungo il suo thè Penelope avrebbe voluto prendere la tazza e rovesciare tutto il suo contenuto sulla bella testolina pettinata e ordinata di Blair
Ma non lo fece.Guardò Bliar con acidità poi fece un sorriso falsissimo e disse: Va bene B. sono disposta a fare quello che vuoi!Basta che dopo però riavrò di nuovo il mio posto! e guardò con disprezzo le sue amiche lanciando occhiate malefiche,Penelope non si sarebbe sacrificata solo per essere l'ultima ruota del gruppo....voleva ritornare ad essere il vice di tutta quella gerarchia.

Duncan James

Duncan entrò da Barney’s.
Il nome del locale non gli era affatto nuovo, forse Nate doveva averlo menzionato in uno dei suoi discorsi.
Il locale era più affollato di quanto potesse immaginare: doveva farci l’abitudine,ora si trovava a New York e non più a Chicago.
Diede una rapida occhiata ai tavolini disponibili e si accomodò proprio in quello accanto alla vetrina, o meglio, in uno di quelli di fianco alla vetrina; l’altro era occupato da un gruppo di ragazze.
La testa gli girava, forse per il viaggio.Era stato sempre un po’ infastidito dai viaggi in aereo, ma aveva dovuto farci l’abitudine.
Quando arrivò il cameriere,Duncan,con tipico accento inglese, ordinò del thè al limone: Prendo del thè al limone...grazie . Voleva rimettersi un po’in sesto,prima di incontrare il suo vecchio amico: Nate Archibald.
Ogni tanto si girava in direzione di quelle ragazze,ma il suo sguardo non si posava su nessuna in particolare.
Si rigirò e attese in religioso silenzio il cameriere: " Ah, che mal di testa! "

Blair annuì, soddisfatta.
Penelope aveva ceduto.
"Lo stabilirò io quando sarà arrivato il momento di riacquistare il tuo vecchio posto, P...fino ad allora dovrai fare con precisione quello che ti ho detto, e bada a non scontentarmi altrimenti Dio solo sa quanti anni ci vorranno prima che rientri nel gruppo" fece Blair, con aria minacciosa.
Penelope si era arresa, forse solo per amore del suo titolo all'interno del suo ex gruppo.
Le altre non aprirono bocca: erano semplicemente d'accordo con il Capo.
Blair si guardò intorno, in attesa del cameriere con il suo thè-tisana.
Lo sguardo le cadde su un ragazzo ad un tavolo poco più in là: biondo, occhi verdi da tigrotto.
Era proprio un bel vedere.
Sembrava una persona seria, e la sua attenzione era rivolta a chissà cosa.
Blair continuò a guardarlo ancora per qualche minuto, finchè il cameriere non portò la colazione a lei e alle sue amiche.
Bevve un piccolo sorso di thè perchè ancora scottava.
Nel frattempo lanciava numerose e fugaci occhiate al tavolo del ragazzo solitario.
Anche lui aveva ordinato del thè, gli era appena stato servito.
Era così fine ed elegante, una persona piuttosto ordinata.
Sicuramente era inglese o comunque della Gran Bretagna, lo si riconosceva benissimo dai modi e dagli usi, così sibillini rispetto a quelli americani in voga.