Uffici Bass Industries

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¤~Chuck Bass~¤
view post Posted on 30/12/2008, 15:43




>>> DA TOPIC "ATTICO BASS-VAN DER WOODSEN" IN SEZIONE CASE


Bart Bass

CONVERSAZIONE TELEFONICA TRA CHUCK BASS E BART BASS

Chuck: Papà?
Bart: Charles? Che succede? Sono in riunione...
Chuck: Scusa, ma avrei un problema...
Bart: Ti sei messo in qualche guaio, figliolo? Che hai combinato questa volta?
Chuck: C'è una persona che sono alcuni giorni che mi perseguita...lei sostiene di conoscermi ma io sul serio non la conosco! Non l'ho mai incontrata in vita mia! E c'è di più: mi segue, mi spia...me la ritrovo dappertutto, sembra mi stia seguendo...
Bart: ...il nome di questa persona?
Chuck: Si fa chiamare Jennifer...Jennifer Warren
Bart: Vediamo cosa si può fare...stai alla larga dai guai, Charles...mi raccomando di questo
Chuck: Ok...questa volta non ho combinato nulla! Fammi sapere quando sai qualche cosa...

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Bart chiuse la telefonata.
Tornò alla sua riunione.
Era preoccupato per il figlio: continuava a dargli problemi e preoccupazione.
Non sapeva più cosa fare con lui.
Da qualche mese aveva pensato di fargli magari passare un anno in collegio, come aveva fatto già Serena l'anno prima, tornando pulita e molto più tranquilla ed educata.
Forse poteva essere una soluzione anche per Chuck e il suo temperamento?
Bart desiderava stargli vicino, ma aveva poco tempo: il lavoro assorbiva tutte le sue energie e le sue ore.
Non riusciva quasi più a vedere sua moglie, figurarsi se poteva passare del tempo con il figlio.
E poi, non l'aveva mai ammesso, ma ogni volta che lo vedeva gli tornava in mente sua moglie, la sua adorata moglie...la sua prima donna, l'unica che amava...
Certo, ora amava anche Lily, non gli era mai capitato prima d'ora di incontrare una donna che lo facesse rinnamorare ancora dopo la scomparsa della sua prima moglie.
Aveva sposato Lily solo per amore.
Era stato il suo secondo amore, prima di lei nessun altra gli aveva fatto battere quel suo cuore che sembrava ormai freddo, di pietra.
Ora si sentiva felice, ma quella donna in certi momenti gli mancava.
Teneva una sua foto nascosta lì, nel suo ufficio, e anche nell'ufficio privato al suo attico.
Non poteva di certo dimenticarla.
Quel figlio l'avevano voluto veramente.
Ma dopo la sua morte, l'ancor giovane Bart aveva cominciato a disinteressarsi di questo unico figlio, sembrava non contasse più niente per lui, anche se era solo apparenza.
In realtà il piccolo Charles contava, eccome.
Ma la ferita era troppo fresca, non riusciva a stargli vicino senza pensare a lei e alla sua prematura scomparsa, così tanto sofferta.
Bart non aveva mai negato al figlio soldi, oggetti...qualsiasi cosa lui volesse l'aveva sempre ottenuta...aveva solo negato la sua presenza di padre.
Ma ora Charles era cresciuto ed era un ragazzo dal temperamento quasi impossibile da gestire: viziato, capriccioso, vizioso...
Rispecchiava sempre di più il temperamento ribelle della madre, Bart però non glielo disse mai.
E anche se la ferita ormai era rimarginata seppur parzialmente da ben 18 anni, Bart ancora non riusciva a trovare del tempo per il figlio: continuava a vedere la sua prima moglie, quando lo guardava, le poche volte che lo incrociava o quelle in cui lo guardava negli occhi, seppur raramente.
Ecco perchè evitava sempre più di incrociarlo.
Tentava di tenerlo a freno, di insegnargli la disciplina, ma non troppo vicino: a distanza.
Secondo lui Chuck non sentiva affatto questo distacco, non gli dispiaceva il fatto di non vedere il padre.
Anzi, creava problemi solo per il gusto del proibito, del divertimento, non gliene fregava nulla di deludere suo padre, Bart Bass la pensava così su suo figlio.
Erano pensieri un pò cupi, lo sapeva, ma aveva concluso che il figlio non aveva nessun rispetto per lui, lo detestava e faceva di tutto per contrariarlo, allo scopo di rendergli la vita difficile e chiacchierata, utilizzando mosse per metterlo sulla bocca di tutti data la fama del ricco padre.

Bart sospirò.
Ora doveva occuparsi di quest'altro problema se non voleva essere oggetto di un altro scandalo.
Gli scandali e i gossip del figlio alla fine andavano ad influenzare anche lui e i suoi affari.
Telefonò al suo investigatore, quello più affidabile e privato.
Gli spiegò la situazione, ciò che Chuck gli aveva riferito e gli chiese di indagare su questa persona per suo conto.
Poi il suo pensiero volò a Lily.
Chissà cosa stava facendo...
Era contento che avesse accettato di andare a cena con lui quella sera, ed era contento anche dei "buoni propositi" della moglie per quella serata, dove di sicuro sarebbero stati soli solissimi in quel grande attico, dato che era sabato sera e i ragazzi sarebbero usciti come sempre.
Sorrise, ma con un sorriso piatto, liscio.
Non era capace di sorridere di più.
Anzi, qualcuno giurava di non averlo addirittura mai visto sorridere.
Esagerati.
Continuò a sbrigare qualche faccenda, in attesa di tornare a casa per quel tardo pomeriggio.
Quei due giorni li avrebbe dedicati a Lily, ormai aveva deciso.
 
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tyffany24
view post Posted on 31/12/2008, 14:09




<sms da anonimo a bart bass/b>

<b>signor bass
il mio nome non ha importanza
ho qualcosa che riguarda suo figlio chuck,e di 1 serata passata in 1 locale malfamato con i suoi amicibe' ci possiamo anche mettere d'accordo purche' questo ricordo non arrivi in mani inopportune,tipo giornali scandalistici
il mio silenzio ha 1 prezzo ,e quando sara' ora le faro' sapere il mio prezzo
non si disturbi ha cercarmi se mi succede qualcosa quel ricordo,verra' subito pubblicato
mi faro' vivo io
buona giornata signor bass
 
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¤~Chuck Bass~¤
view post Posted on 3/1/2009, 00:29




CONVERSAZIONE TELEFONICA TRA CHUCK E BART BASS

Chuck: Papà?
Bart: Cosa hai combinato questa volta, Charles? Tutte le volte che vedo il tuo numero ho cattivi presentimenti.
Chuck: Papà...un'ora fa ho ricevuto un messaggio sul telefono...ero un messaggio di ricatto, chiedevano dei soldi...ma poco fa all'ospedale ho incontrato quella persona, Jennifer Warren, quella che ti ho detto stamattina...
Bart: E allora? Continua...
Chuck: Le ho messo tutti i contati che avevo al momento in mano e le ho detto di non scocciare più...
Bart: Ho un figlio che non ha cervello...ma Charles, dove hai la testa?!?!
Chuck: Papà...mi seguiva...me la ritrovo dappertutto...mi sono venuti i cinque minuti e le ho dato i soldi...
Bart: Hai combinato un bel pasticcio...e se non fosse lei quella che ti ricatta?
Chuck: Papà: è lei, ne sono sicuro.
Bart: Sei solo un ragazzino, Chuck...dovevo aspettarmi un casino simile da parte tua...non sai gestire le situazioni...ora mi toccherà prendere dei provvedimenti per questa situazione, e avrò del lavoro in più grazie a mio figlio e alle sue bravate!
Chuck: Ma... -

Bart Bass

Bart sbuffò.
Suo figlio era completamente inaffidabile.
Ne combinava sempre una più del diavolo e lui sinceramente ne era stanco.
Di lì a poco la segretaria entrò.
"Signor Bass...ho un messaggio per lei...guardi" gli disse, porgendogli un tabulato.
Bart lesse.
Era il messaggio minatorio riguardante suo figlio.
Digrignò i denti.
Le solite bravate di Charles erano state la causa di quel ricatto.
Bart era fuori di sè dall'ira, ma non esternò questo suo sentimento, come d'abitudine.
"Grazie...ora può andare...mi lasci solo per favore" disse sbrigativo alla segretaria, che richiuse la porta e se ne andò.
Bart posò il tabulato dopo averlo letto un paio di volte, a denti e pugni serrati.
Non ce la faceva più.
Aprì velocemente il cassetto destro della scrivania.
Sollevò alcune pratiche e raccolse sul fondo un fascicolo.
Il fascicolo di un collegio maschile nel Wisconsin.
Annotò il numero per effettuare la chiamata.
Vi avrebbe iscritto Chuck, avrebbe di sicuro imparato un pò di disciplina, laggiù, finalmente lontano da lui.
Suo figlio aveva il potere di incasinargli gli affari e di mandargli a monte anche proposte importanti per le sue bravate e foto che comparivano sui giornaletti scandalistici.
Non poteva permettere una cosa simile, era un uomo di successo, super impegnato.
Serena era tornata poulita e linda, Chuck avrebbe potuto seguire lo stesso percorso lontano da lui, dalle droghe, dall'alcool, dai soldi, dalle feste, dagli amici e dalle donne.
Doveva allontanare suo figlio o avrebbe mandato all'aria ancora altri affari.
Ne avrebbe parlato con Lily una volta a cena, quella sera.
Ma sicuramente lei non lo avrebbe contraddetto.
 
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¤~Chuck Bass~¤
view post Posted on 7/1/2009, 13:20




Bart Bass

Bart, inviò un messaggio a Lily.
Sarebbe tornato a casa prima quel giorno.
Aveva rimandato il lavoro a un altro giorno, magari a lunedì, doveva parlare a Lily della questione "Charles".
Salutò la sua giovane segretaria ed uscì dagli uffici della Bass Industries; la sua vita, ciò per cui aveva lavorato da anni, ormai.
Prese la limousine guidata dal suo autista, diretto verso casa.

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¤~Chuck Bass~¤
view post Posted on 15/10/2009, 21:31




>>> DA TOPIC THE PALACE BAR IN LOCALI

:bart:

Bart arrivò al suo ufficio, con il suo solito fare distinto.
Salutò la segretaria e si sedette alla scrivania.
 
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¤~Chuck Bass~¤
view post Posted on 20/10/2009, 10:27




:bart:

Cominciò a portarsi avanti con il lavoro, nonostante fosse già sera inoltrata.
Lily era ancora a casa.
In quei giorni sosteneva di sentirsi stressata e stanca.
Probabilmente voleva restare da sola.
Bart faceva sempre quello che la moglie desiderava, dunque era andato a lavoro per farla rilassare come lei voleva.
La segretaria dopo un pò bussò alla porta.
Aveva il cappotto in mano e se ne stava andando perchè il suo orario quotidiano era finito.
Bart annuì, senza aggiungere nulla.
Continuò imperterrito a lavorare.
 
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5 replies since 30/12/2008, 15:43   133 views
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