TRA BLAIR E CHUCK.
HO VOLUTO IMMAGINARE COME SAREBBE ANDATA DOPO LA NOTTE DEL DICIASSETTESIMO COMPLEANNO DI BLAIR, ESATTAMENTE LA MATTINA DOPO LA FESTA, IPOTIZZANDO CHE BLAIR E CHUCK FOSSERO RIMASTI LI’ PER TUTTA LA NOTTE DOPO ESSERE STATI ASSIEME.
BUON DIVERTIMENTO!
DON’T STEAL MY CREATIONNNNNBlair Waldorf™TITOLO: L’AFTER BIRTHDAYBlair si svegliò con un sussulto.
Non si ricordava neanche come e quando era scivolata nel sonno profondo in cui si trovava fino a poco fa. Ricordava soltanto la tristezza, poi la rassegnazione: Nate non c’era e non si sarebbe fatto vivo nemmeno tramite telefono. Questa per lei era una sorta di sconfitta.
Si era chiusa in una camera qualunque di quella casa che stava proprio ospitando il suo diciassettesimo compleanno. Il compleanno più brutto della sua vita, come aveva detto a Chuck che si era infilato nella stanza con il suo regalo per lei: la collana che lei stessa aveva fermato da Tiffany…il pezzo più bello dell’intera collezione…quello infatti doveva essere il regalo per lei da parte di Nate: ma così ovviamente non era stato.
Non appena aveva aperto la scatola ed aveva visto quella meravigliosa collana era rimasta allibita, sorpresa, a bocca aperta: Chuck Bass si era proprio superato…
D’un tratto tutto le venne alla mente, come lo scorrere fluido di un film, di una pellicola: Chuck le aveva provato la collana, si erano baciati, avevano fatto l’amore su quel letto e poi…Blair non si ricordava cosa c’era dopo. Forse era proprio in quel punto che si era assopita, ed ora era finalmente sveglia.
Guardò il soffitto, poi sentì qualcosa muoversi accanto a lei. Si stupì. Chissà perché era convinta di essere sola in quella stanza, in quel letto…
Girò di qualche grado il viso e scorse quello di Chuck adagiato sul cuscino, i capelli arruffati e scarmigliati, ma l’aria serena come Blair non gliel’aveva mai vista. Era completamente svestito e un braccio arrivava a cingerle la vita.
Anche Blair era nuda: aveva solo quella stupenda collana addosso. Quella stupenda collana oggetto dei suoi desideri fin da quel mattino e ora regalatale da Chuck. Aveva speso proprio una bella somma per lei…Non c’era dubbio…
Non sapeva neanche che ora fosse. Mattina? Notte? Rimase comunque ferma lì, in quel letto, dove lei e Chuck avevano fatto per la seconda volta del sesso. Era proprio la sua seconda volta, dunque? La prima si era consumata nel sedile posteriore della limousine di Chuck…si ricordava bene…
Si voltò ancora una volta a guardare il ragazzo della sua “seconda e prima volta”: dormiva profondamente e non sembrava affatto disturbato. A Blair sembrò che da demonio qual’era si fosse trasformato in un dolce angelo, un dolce cucciolotto…Chuck Bass, un dolce cucciolotto??
Blair rimase allibita davanti ai suoi pensieri…non poteva sentirsi intenerita da Chuck…non poteva e non doveva. Ecco perché decise di svegliarlo: lo spinse con delicatezza: “Bass? Ehy…dormi?”. Non si svegliava. Lo spinse un po’ più freneticamente “Ehy? Sei ancora vivo?”. Chuck non si svegliava.
Blair dunque cominciò a spazientirsi: gli diede una forte sberla in testa, a mano aperta e cinque dita. Chuck Bass sobbalzò. “Che cosa?” bofonchiò. “Ti rendi conto di dove siamo, cosa facciamo e perché siamo qui?” gli chiese Blair utilizzando un tono volutamente scocciato quasi come a sembrarlo.
“Semplice…abbiamo passato la notte insieme…è così difficile da concepire per te, Waldorf?” disse Chuck, sdraiandosi di nuovo comodamente sul letto e chiudendo gli occhi un’altra volta.
“Sì, è difficile da capire…complicato da accettare…” disse Blair sospirando “ed è pure complicato accettare di averti qui, quindi bando ai complimenti e ai convenevoli del caso: alzati, vestiti e vai, caro Chuck…ti auguro una buona notte!” aggiunge, sempre con tono scocciato un po’ più sull’ironico questa volta.
“Non mi sembrava che fosse così tanto difficile da accettare di avermi qui prima…” disse Chuck ancora con gli occhi chiusi.
“Prima quando?”
“Prima…”
“Cioè? Hai perso la parola, Bass?”
“No…semmai tu hai perso la memoria, Waldorf…”
Blair rimase in silenzio, stizzita: menomale che prima Chuck Bass le era sembrato un cucciolotto…finalmente si era tornati alla consuetudine delle cose, ossia una Blair molto scocciata e un Chuck molto presuntuoso.
“Non mi sembra tu abbia disdegnato ciò che ti ho fatto stanotte…” aggiunse provocatorio Chuck.
Blair rimase zitta, fingendo di non sentire le provocazioni di Chuck.
“Forse non ti va di ricordare…allora, ti faccio un disegnino: tu che mi chiedevi di continuare, io che continuavo, tu che mi schiaffeggiavi con tutta la forza che avevi…poi cos’altro? Ah sì: avrai ripetuto il mio nome almeno una cinquantina di volte quindi escluderei che tu stessi pensando ad un altro…a Natie per esempio…” sorrise, ironico, storpiando volutamente il nome del suo migliore amico per far infuriare Blair.
“Chuck, sei uno stronzo…” disse Blair girandosi sull’altro lato.
“E poi mi fai impazzire quando mentre lo facciamo mi insulti…mi hai detto che mi odi e che…ah, sono uno stronzo, appunto…” disse Chuck di rimando.
“E infatti sei uno stronzo…”
“Sì…ma uno stronzo che a te piace…”
“Questa chiacchierata è durata fin troppo, Chuck…vai a casa” tagliò corto Blair.
“Vai a casa tu…io sono stanco e rimango qui…”
Blair stizzita si alzò, cominciando a cercare la sua biancheria intima e il suo vestito nero.
Mentre rovistava a terra, Chuck si sporse per guardarla nuda, chinata a raccogliere i vestiti da terra: “Sei uno spettacolo anche da qui…parola mia” sorrise malizioso.
Blair si girò di scatto: “Guardati le mutande Bass!”
“Non le ho le mutande”
Blair inarcò un sopracciglio. Non riusciva a sopportarlo quando cominciava a volerle dare del filo da torcere. A lei. Proprio a lei. Alla Queen B.
“Bene…” sibilò Blair, scocciata, mentre si tirava su il vestito e chiudeva la lampo con un movimento veloce e frenetico della mano.
“E, a proposito: per il Ringraziamento non ho intenzione di vederti a casa mia…nessuno deve sapere di noi” concluse Blair infilandosi le scarpe.
“Sono gli altri che non devono sapere oppure sei tu che vuoi non sapere?” fece Chuck allusivo.
Blair alzò gli occhi al cielo: “Risparmiami il tuo momento di ingarbuglio filosofico, Bass…Nessuno dovrà venire a sapere di me e di te…nessuno, tantomeno Nate”
“Nate? Credevo fosse stato pizzicato con un’altra da Gossip Girl…” disse Chuck, in tono provocatorio.
Blair si sentì punta direttamente sul vivo.
“Bhè…quindi? Hai qualche problema?”
“No, io no…se non ne hai tu…”
“No…Nate può fare che cosa vuole…noi ci siamo lasciati, ricordi? O hai perso la memoria a breve termine?” fece Blair stizzita.
“Ti adoro quando mi insulti…”
“Ed io no…ecco perché ti insulto!”
“Ok…fine della chiacchierata? Avrei continuato volentieri a parlare con te ma ho sonno e vorrei dormire” tagliò corto Chuck.
Blair non rispose. Prese la via della porta.
“Ehy, Blair” la chiamò Chuck.
Blair si girò. Pensava stesse per dire qualche dolcezza nei suoi confronti…sì, ne era proprio convinta…il momento era proprio quello giusto…
“Non mi dai il bacino della buona notte?” sorrise ironico “così magari qui si ricomincia con il secondo round…sai, ho una certa voglia…”
“Sei una merda…” sibilò Blair, rabbiosa. “Non ti voglio più vedere…questa è stata l’ultima volta, mettitelo bene in testa…quindi smettila di seguirmi dappertutto, chiaro il discorso, Bass?”
“Chiaro, chiaro…Tanto ci rivedremo…”
“Non credo proprio”
“Io invece credo di sì…è sufficiente spendere altri 250.000 dollari da Tiffany e tu sei di nuovo mia…”
“Vai a farti fottere…” Blair chiuse la porta stizzita.
“Blair ormai tu sei mia, mettitelo in testa…io non ti mollo, e il gioco finisce quando lo decido io” disse Chuck alzando la voce mentre la ragazza usciva.
Blair imboccò il corridoio.
Aveva ancora sonno e voleva tornare a casa.
Questa era stata davvero l’ultima volta che si lasciava irretire da uno come Chuck Bass. Era sicura che non sarebbe più capitato. Mai più.
Mentre si trovava già in strada le squillò il Blackberry con insistenza. Lo raccolse nella borsa e lo aprì.
“Principessa, ti faccio infuriare perché quando ti incazzi sei ancora più bella…ho passato una bella nottata…ti auguro una buona giornata, un bacio. Sei mia.”Blair inaspettatamente sorrise. Mise via il suo Blackberry nella borsa e si avvicinò alla strada per chiamare un taxi.
Bhè…magari quella non sarebbe stata l’ultima volta…allora forse la penultima? Ma sì…Poteva anche concederselo: non c’è due senza tre, in fondo.
Salì sul primo taxi fermo.
Si guardò nello specchietto dell’auto. Quella collana era a dir poco un pezzo stupendo. Sorrise ancora. In fondo Chuck Bass non era così male, l’importante era solo quello di non farglielo capire…
Blair sospirò. Prese il Blackberry dalla borsa. Lo riaprì.
Digitò un nuovo messaggio:
Sabato, 16 e 20, a casa mia.**********
Spero vi piaccia ^________^
UN’ALTRA FAN FICTION…QUESTA VOLTA I PROTAGONISTI SONO I MIEI PREFERITI: CHUCK E BLAIR, DOPO IL LORO BALLO AL MATRIMONIO DI LILY E BART BASS…HO (COME AL SOLITO!) IPOTIZZATO UNA POSSIBILE SCENA DOPO CHE I DUE SI ALLONTANANO DALLA PISTA DA BALLO.
QUESTA FF NON HA LE PRETESE DI ESSERE “FANTASTICA”: L’HO SCRITTA IN NEMMENO UN’ORA! SOLO PER INGANNARE UN PO’ IL TEMPO, QUINDI E’ DA LEGGERE COME TALE VISTO CHE E’ SEMPLICISSIMA…
BUONA LETTURA!
DON’T STEAL MY CREATION.Blair Waldorf™TITOLO: NO MORE SECRETS, NO MORE LIES.“Allora Chuck Bass è proprio diventato un gentiluomo?” ride Blair. Lo canzona: le piace così tanto farlo.
“Bhè…..diciamo anche che per amore cambiare è lecito”.
Blair gli sorride con dolcezza: “Per amore?” glielo ripete, quasi come se volesse sentirselo ripetere. Quasi ad ottenere una conferma di ciò che le sue orecchie hanno udito.
Forse perché stenta a credergli?
Chuck non le risponde questa volta.
Si ferma in mezzo alla pista da ballo dove un istante prima lui e Blair stavano ballando lentamente, e le prende la mano dirigendosi verso un posto più tranquillo.
Una stanza più appartata.
Lontani da tutto e da tutti.
Blair si fa trascinare da Chuck. Si siede su quel letto sconosciuto e lo guarda incuriosita.
Chuck chiude la porta.
“Allora?” Blair lo guarda con dolcezza ma anche con una certa curiosità.
“Bhè…non c’è poi così tanto da dire…” Chuck, che era rimasto fermo sulla porta, si avvicina a Blair seduta sul letto e la guarda.
“Sei bellissima…come quella sera al Victrola”
Blair ridacchia divertita al ricordo di quella sua prorompente esibizione Burlesque sul palco del Victrola, di fronte ad un Chuck estremamente interessato alle sue prodezze.
“E tu sei dolce…come non lo sei mai stato con me” risponde Blair.
“Non lo sono mai stato perché stavo aspettando una conferma”
“Quale sarebbe questa conferma?”
Chuck guarda Blair in maniera più intensa.
“Quella di essermi innamorato….di te, Blair Waldorf…”.
Blair è incredula: non può proprio credere che dalla bocca di Chuck Bass siano uscite quelle parole.
Rimane in silenzio.
E’ sorpresa.
Chuck, per tutta risposta, si siede accanto a lei sul letto.
“Ti ho lasciata senza parole, Waldorf?” ride Chuck “sono così bravo con la dialettica?” aggiunge.
“No, è che…sono senza parole, Chuck…davvero” Blair è scossa, emozionata.
“Bhè…allora dì di sì” la incoraggia Chuck.
“A che cosa, Chuck?”. Blair è ancora più curiosa.
“Alla nostra vacanza in Toscana…noi due soli…devi semplicemente dire di sì e fra due settimane saremo a Pisa…”.
Blair non riesce a fare a meno di mostrarsi sorpresa. Rimane letteralmente a bocca aperta.
“Se ti fa piacere puoi chiudere la bocca e baciarmi…che ne pensi?” dice Chuck con un sorriso divertito.
Blair non se lo fa ripetere due volte e subito lo bacia.
Intensamente.
Con il cuore.
Mentre si baciano, Chuck le accarezza la spalla nuda per poi salire al collo con estrema dolcezza.
Blair gli accarezza il viso. Quel suo viso così perfetto e pulito.
“Waldorf…”
“Dimmi, Bass”
“Ho paura di aver perso la testa per te…anche se l’ho persa dopo quella sera insieme, nella mia limousine…” riprende a baciarla “ma ora l’ho persa completamente…sono innamorato cotto”
Blair sorride, in quel loro bacio “Così mi lusinghi, Bass…faccio quest’effetto agli uomini?” lo sprona ironica.
“No…tu fai quest’effetto a me” Chuck la bacia con più insistenza.
“Chuck…credo che ora noi dovremmo andare” azzarda Blair, staccandosi da lui.
“Perché? Hai appuntamento con qualcuno?”
“No, ma….Serena….tuo padre….”
“Tutto può aspettare…”
“Ehy, davvero…così mi spaventi sul serio…che ne hai fatto di Chuck Bass? Chuck Bass l’arrogante? Chuck Bass il pieno di sé? Chuck Bass il porco pervertito…” Blair sorride sarcastica e si sdraia di più su quel letto.
“Perché, quello romantico non ti piace? Quello di prima aspetta il momento giusto per farsi rivedere…” Chuck ride. Si sdraia anche lui, accanto a Blair.
“Ah, ok…ora è tutto chiaro” risponde Blair.
“Però non mi hai ancora detto che verrai con me in Toscana…”
“Mmh…sai cosa ti dico?” Blair fa la misteriosa “che penso che verrò”
“Sul serio?”
“Sì, sul serio…staremo così tanto insieme che ti stuferai di me!” Blair accenna un sorriso.
“Io?! Stancarmi di te?! Tu sei matta…” dice Chuck con un’espressione ironica.
“Vedrai…”
Chuck le prende la mano.
“Tu non avresti mai potuto appartenere a qualcun altro…”
“Dici?”
“Sì, dico….tu potevi essere solo mia”
“Perché, mi hai comprata con i soldi del papà?” lo sbeffeggia Blair con un timido sorriso.
“No…ma devo dire che tu li varresti tutti, fino all’ultimo centesimo…”
“Come sei galante…”
“Solo per te”
Blair gli accarezza i capelli.
Quel ragazzo che ha davanti al momento non le sembra proprio Chuck Bass…
Sarà il suo gemello buono?
Un sosia?
“E poi se vorrai ti porterò anche a Parigi per la settimana della moda…ci divertiremo un mondo e ti comprerò tanti di quei vestiti che potrai cambiarti d’abito ad ogni ora del giorno!” esclama Chuck divertito.
“Allora prepara il portafogli, Bass, perché io sono una che adora i vestiti!” Blair ride.
Lo abbraccia.
Lo stringe.
Lo sente finalmente suo.
E sono liberi di stare insieme. Niente più segreti, niente più bugie.
“Ho un’altra cosa per te” disse Chuck, mettendosi a sedere.
“Cosa?” domanda Blair.
Chuck si alza dal letto. Si toglie la giacca e la poggia su una sedia lì accanto. Dalla giacca tira poi fuori un piccolo pacco.
“Per la ragazza più bella della festa” le sorride, porgendole il pacco “quella che è riuscita a portarmi via il cuore”.
Blair si mette a sedere, prende il mano il pacchetto. Lo apre: c’è una scatola quadrata.
“Aspetta…” Chuck le prende la scatola dalle mani. La apre con uno scatto.
Prende con la mano libera il braccio destro di Blair.
Dalla scatola ne fa emergere un piccolo bracciale fatto di perle ed oro bianco.
Blair guarda quella meraviglia: era molto simile alla collana che Chuck le aveva preso da Tiffany per il suo compleanno.
“Cosa è una regina senza i suoi gioielli?” dice Chuck, ammirando il suo regalo al polso di Blair.
Blair è compiaciuta.
“Ma questo è…” non riesce a terminare la frase.
“L’ho preso da Tiffany qualche giorno fa…dovevo solo trovare il coraggio di farmi avanti” Chuck posa la scatola su un comodino accanto al letto.
“E’…stupendo…Chuck, davvero…” Blair continua a guardarsi il polso, ammirando quello stupendo pezzo d’oro abbellito da perle deliziose.
“Completa la tua collana…quella che ti ho preso per il compleanno…indossali, mi farai contento” Chuck le accarezza una guancia.
Blair rimane in silenzio. Lo guarda negli occhi.
“Forse è troppo presto per dirti che ti amo?” gli sussurra, non smettendo di fissarlo negli occhi.
“Sì…te l’ho detto: voglio fare le cose per bene questa volta…” le sussurra in risposta Chuck.
Blair gli dà un piccolo bacio, quasi a sfiorare quelle labbra così belle, così invitanti, che aveva pensato non avrebbe potuto più avvicinare.
“Come in uno di quei film che ti piacciono tanto…quelli dal finale sempre perfetto…vero?” Chuck le prende il viso fra le mani.
“Sì…quelli dove Audrey o Marilyn vincono sempre alla fine…”
“Bhè…hai vinto anche tu, Regina B. …”
Blair sorride.
Era finito in quella maniera quel film con Blair Waldorf come protagonista?
Sì…
E lei si sentiva come Audrey Hepburn o Marilyn Monroe, le sue idole.
In quel preciso istante.
Quel film che era iniziato in maniera un po’ turbolenta nel retro della limousine di Chuck Bass, si stava concludendo in maniera alquanto speciale: vacanza romantica in Italia.
Questo finale aveva un po’ il gusto di “Vacanze Romane” con Audrey Hepburn…
Quindi non era un finale, bensì un’altra storia, un altro atto riguardante la sua vita…quella vera…
Adorava quelle storie e quelle attrici.
La vita di Queen B. era tutto un film.
“Allora se ti fa piacere, per domani io avrei un programmino…” cominciò a dire Chuck, con il tentativo di incuriosire Blair.
“Che cosa?”
“Che ne diresti di…una bella colazione da Tiffany?” sorrise, con quel suo sorriso da mascalzone.
Un adorabile mascalzone…
Arrogante ma dannatamente sexy…
Blair Waldorf era davvero felice.
Niente più segreti, niente più bugie?
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Spero vi sia piaciuta...
PASSO E CHIUDO