Dylan acconsentì.
Probabilmente anche lei aveva avuto una pessima giornata, nonostante non lo avesse detto.
Con sua somma sorpresa estrasse dalla sua borsa un flaconcino di pasticche: a vederle sembravano Xanax.
Ma Dylan faceva uso di quelle sostanze?
Non l'avrebbe mai detto.
Poggiò sul comodino una delle due canne che Dylan aveva abilmente preparato, mentre si accese una delle due, poggiandola fra le labbra.
Espirò una lunga boccata di fumo.
Trattenne, dopodichè espirò: era fortissimo.
Fece altri due tiri.
Dylan gli aveva proposto lo Xanax, sconsigliandoglielo allo stesso tempo.
La cosa lo incuriosì: non si era mai drogato con della roba simile, e l'inesplorato lo incuriosiva parecchio.
"Perchè non me ne sporgi una? Potrei provare...sai, non mi spaventano queste cose..." propose Chuck, con aria eccitata all'idea di provare qualcosa di nuovo.
E la parola 'nuovo' per Chuck Bass era qualcosa di raramente sentito: aveva provato molteplici tipi di droghe, ma una cosa del genere ancora no.
La ragazza si diresse rapidamente nella sua cabina armadio: voleva cambiarsi.
Chuck la guardò alzarsi dal letto: un lembo del vestito, già piuttosto corto, lasciava intravedere chiaramente le cosce ed uno scampolo di biancheria intima.
Perciò, Chuck continuò a guardarla, mentre ancheggiava in direzione della cabina armadio.
Non c'era niente da fare: era dannatamente bella e soprattutto estremamente sexy.
Sorrise, compiaciuto.
Tornò a fumare un altro tiro dalla canna appena preparata.
Dylan aveva detto che l'alcool era nel mobiletto accanto alla scrivania.
Si alzò, frugò nel primo cassetto dell'armadio dove la ragazza teneva la chiave del mobiletto; trovò subito la chiave, quindi non dovette frugare a lungo.
Si diresse verso il mobiletto e con un leggero
clic questo si aprì.
Dentro c'era ogni sorta di alcolico: dal generale allo specifico.
Chuck prese una bottiglia di Tequila e una di Rhum.
Si accorse che c'era anche del Gin così prese anche quello.
Posò le tre bottiglie sul comodino.
Prese il bicchiere vuoto, che poco prima conteneva lo Scotch che Dylan gli aveva offerto sul divano, e lo riempì di Tequila, abbondantemente.
Diede un primo lunghissimo sorso.
La bocca dello stomaco gli bruciava: la Tequila era estremamente forte e in quel caso era pura, non diluita con altro.
Persino la lingua bruciava.
Però in quel momento non c'era sensazione a lui più gradita.
Tornò a sedersi sul letto.
Dylan aveva lasciato la borsa aperta.
Chuck si avvicinò alla borsa e ci guardò dentro: il flaconcino di pillole era ancora lì, poggiato sopra sopra.
Lo prese, scrutandolo con attenzione.
Lo aprì: c'era una fila intera di pillole.
Ne prese una, la scrutò da vicino.
Dopodichè gettò uno sguardo in direzione della cabina armadio: Dylan stava ancora cambiandosi, vedeva l'ombra della ragazza armeggiare con chissà quale indumento.
Tornò sulla pillola che teneva in mano, la stessa che poco prima aveva ingerito Dylan.
Con un movimento rapido la mise in bocca, e la innaffiò con la Tequila per mandarla giù senza problemi.
Chuck sapeva che era estremamente vietato consumare farmaci insieme agli alcolici, ma lo fece appositamente.
Era qualcosa di nuovo per lui: non aveva mai consumato farmaci utilizzandoli come una sorta di droga.
Voleva andare fino in fondo.
Bevve un generoso sorso di Tequila, mandando giù la pillola.
Non sentì proprio nulla: forse non aveva effetto immediato.
Guardò il flaconcino, assorto.
Afferrò un'altra pillola e con un secondo movimento veloce se la mise in bocca, innaffiandola con un altro pò di Tequila.
Richiuse delicatamente il flacone e lo rimise nella borsa di Dylan.
"Ho provato le tue pillole...non si sente proprio niente...come fanno a piacerti?" gli urlò, per farsi sentire.
Tornò a fumare la canna, che aveva per un momento riposta.