Masques et des Vêtements

Oh si perfetto molto stile antica grecia con un tocco di modernità...
basta sceglui questo e al diavolo il resto!
disse con aria esperta facendole l'occhiolino

OK!!
Sono veramente esausta!
si diressero verso la cassa,
Audrina prese quello blu
e anche quello bianco che aveva provato prima.
Jenny fece per pagare ma la fermo.
Pago io,
e un modo per ringraziarti per il tuo aiuto!!
Presero le buste e uscirono dalla piccola Boutique.
Allora, dove andiamo adesso?
E quasi ora di pranzo!

Graziee non avresti dovuto!
esclamò sorridendo quando si offrì di pagare tutto lei,che strana giornata quella!
Bhè io dovrei pranzare con Blair,quindi...
direi di dirigerci verso la scuola...
almeno le propongo questa idea,ne sarà
sicuramente felice!
Tanto puoi stare con noi anche tu,tranquilla
così dicendo si diressero fuori mettendo i pacchi in macchina.

Mise le buste nel portabagaglio,
Va bene...
Salirono entrambe nella macchina,
e sfrecciarono come prima!




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In poco tempo arrivo,
pago il taxi ed entro nel negozio,
c'era veramente di tutto...
Inizio da un angolo...
Non sapeva cosa scegliere...
Ne provo migliaia...

Era un po troppo semplice per i suoi gusti...

No, no, no e no..
Dopo averne provati altri 10...
trovo finalmente quello che faceva per lei...
Era bianco e nero... con orli e fiocchi...
era tipo goth.. ma bianco...
Ci abbino un paio si scarpe alte con un fiocco,
e una maschera in pizzo.
Ah.. anche una pochette...

Era perfetta!!!
Almeno per lei!!
Pago, e quando guardo l'orologio si accorse che erano quasi le 5.




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Guardò male Dan perchè odiava quando lui temporeggiava nel dirle le cose.
Perchè poi andava a finire che per una cosa e per l'altra l'aveva sempre vinta lui...
Comunque lo sapeva che era una ragazza, era un dato di fatto, ora bastava capire chi era e il gioco era fatto.
Nel frattempo i due entrarono e Vanessa incominciò a guardarsi intorno per vedere dove cercare il vestito per Dan.
"Che ne dici di andare laggiù? Mi sembra di aver intravisto un bel vestito da Romeo per te!" disse sorridendo
"Bè comunque la conosco questa ragazza?" aggiunse
Ormai non poteva più porre freno alla sua curiosità....

Si diressero verso l'angolo che aveva indicato Vanessa, con la commessa che li guardava male.
Chissà perchè poi, quando in un negozio la gente vede arrivare un ragazzo e una ragazza, fa sempre strani pensieri.
E perversi, oltretutto.
Dan iniziò a rovistare tra i costumi.
Sapeva quanto Vanessa odiasse il suo modo di temporeggiare, e a volte lo faceva solo per il gusto di vederla sulle spine.
"Questa ragazza, bhè..Si chiama.." prese un paio di calamaglie blu, e le accostò ai pantaloni "Dici che vanno bene, queste?" le sorrise, vedendola indispettita.
"Insomma, si chiama Nicole" concluse "E io devo trovare un maledetto costume per questa maledetta festa alla quale avevo deciso di venire solo perchè mi aveva invitato lei.." parlò al passato, riferendosi alla sera precedente, evitando anche solo di pensare a quella giornata in cui Nicole era sparita.
"E poi, insomma, non si è fatta sentire tutto il giorno.." Dan cominciò a farneticare, continuando a scavare tra i vestiti, che sembravano non finire mai.
Ma quanto ci voleva per trovare un banalissimo costume da Romeo?
"E..E.." oramai era sull'orlo di una crisi di nervi, e stava per vuotare il sacco completamente.
Fortunatamente arrivò la commessa, che li guardò arcigna.
Certo, vedere un ragazzo completamente ricoperto di costumi, che freneticamente tenta di afferrare una calzamaglia blu, mentre una ragazza imperterrita lo osservava divertita, non doveva essere stato per la commessa del negozio un bel vedere.
Chiese infatti freddamente se poteva essere d'aiuto.
"Si, insomma, cercavo quel coso lì.." Dan indicò l'abito da Romeo, sommerso dagli altri indumenti.
La commessa lo prese in meno di un secondo e Dan, esausto poggiò tutti i costumi che aveva in mano sul bancone.
"Li prende tutti?" chiese la commessa, riferendosi ai costumi ammucchiati vicino alla cassa.
"No, ma cos'ha capito? Io voglio provare solo quello da Romeo.." disse Dan, impacciato.
Dopo essersi beccato l'ennesima occhiataccia da parte della commessa che, a dirla tutta, era piuttosto bruttina, andò a misurare il costume nel camerino mentre Vanessa, vigile, lo attendeva fuori.
Uscì, impacciato.
"Allora, come sto? E non ridere perchè se ridi non ti rivolgerò mai più la parola" assunse un cipiglio serio, e attese un commento da parte dell'amica

Alzò gli occhi al cielo, Dan faceva apposta a farla innervosire e come se non bastasse sfoggiava il suo sorrisino solito di quando voleva stuzzicarla...
Finalmente disse chi era quella ragazza!
Era sollevata del fatto che non si trattasse delle solite galline dell'Upper East Side...
E capì anche il perchè del suo comportamento...
"Ora capisco...." disse sorridendo
Ma quel sorriso si trasformò in una risata fragorosa perchè Dan era un emerito incapace sul fatto di scegliere dei vestiti...
"Dan sono solo dei vestiti!!"
Dopo l'aiuto della commessa, l'amico andò a provarsi il costume, già se lo immaginava.
Due minuti dopo uscì vestito da perfetto Romeo,
prima lo guardò con occhi sbarrati, poi le venne un sorriso e alla fine dovette mettersi tutte e due le mani sulla bocca per non scoppiare a ridere.
Ma dovette trattenersi a tutti i costi per non tradire l'amico, anche se le stavano lacrimando gli occhi.
"Sei perfetto" disse a fatica trattendendosi
"Farai un figurone stasera! Perchè non ti guardi allo specchio?" aggiunse spostando lo specchio verso Dan

Dan osservò l'espressione di Vanessa: ce la stava mettendo tutta per non ridere, ma a quanto pareva, sembrava inevitabile.
Stava così male?
Si guardò allo specchio.
"Non sono troppo male, ammettilo" osservò intensamente Vanessa, come per dirle "Dillo o farai una brutta fine".
"Pensavo peggio, a stento mi riconosco, vestito così".
In effetti non somigliava davvero in nulla al solito Dan Humphrey: il vestito gli dava un certo fascino.
Decisamente la scelta di Romeo era stata perfetta: romantica, originale, e si adattava perfettamente allo spirito di Dan.
Certo, la calzamaglia aveva i suoi inconvenienti, ma poteva sopravvivere, tutto sommato.
"Sopravviverò a questo terribile prurito?" iniziò a grattarsi la coscia sinistra.
La lana delle calzamaglie pungeva sulla pelle, e Dan era una persona poco tollerante, quando si parlava di vestiti.
"E non ridere..Dai, Van, ti prego.." supplicò l'amica, che oramai non riusciva più a contenere le risate.

"Si dai.... non sei poi così tanto male..." disse cerando di trattenersi dal ridere.
"Per il prurito ti dico che ti abiutuerai... se no ti dovrai mettere il borotalco!" e scoppiò a ridere un'altra volta
Ma poi guardò la faccia dell'amico, si fermò, fece un respiro e ritornò seria
Non gli aveva fatto ancora altre domande su Nicole e questo era il momento perfetto per farle visto che era distratto da altro.
"Perchè non mi racconti un po' di Nicole? Visto che prima o poi me la farai conoscere" disse diretta tutto d'un fiato
"Dove l'hai conosciuta?"
E il suo spirito da Sherlock Holmes prese il sopravvento...
D'altronde se non faceva così Dan non le avrebbe raccontato niente.

Dan si osservò allo specchio.
Non è che fosse particolarmente convinto di quell'abito, ma oramai non poteva fare molto.
Era troppo tardi, sia per decidere di non andare alla festa, sia per trovare un altro costume.
Certo era però che stentava a riconoscersi.
In effetti, poteva essere interessante: magari, mettendo anche la maschera, per una volta non sarebbe stato guardato con scherno dai suoi compagni di scuola.
Non sarebbe stato Dan Humphrey il "Lonely Boy", il ragazzo che aveva avuto i suoi quindici munuti di gloria l'anno precedente grazie a Serena Van Der Woodsen.
Odiava essere ricordato per quel motivo.
Gli sarebbe sicuramente piaciuto di più essere apprezzato per una volta, una sola, per ciò che era davvero.
Prese anche la maschera e se l'appoggiò al volto.
"Diresti che sono Dan Himphrey, conciato così?" sorrise.
Stava continuando ad ignorare le domande di Vanessa.
"Signorina, ci sono anche gli stivaletti abbinati all'abito da Romeo? Sa com'è, l'idea di mettere le scarpe da ginnastica non è che mi dispiaccia, ma credo sia un pò..Come dire..Fuori tema?".
La commessa, che li stava spiando da dietro una colonna, trasalì e corse a prendere le scarpe adatte.
Dan sorrise.
Era divertente, vedere come gli altri pensassero che lui fosse stupido, e prontamente sorprenderli.
"Andiamo Van, non farmi quella faccia!" disse poi, notando lo sguardo corrucciato dell'amica.
"Ho conosciuto Nicole a scuola, ci siamo scontrati nel cortile l'altroieri..." prese gli stivaletti che le porgeva la commessa e prese a misurarseli.
"..Non avrei mai pensato di rincontrarla, ma, ieri mi ha chiesto di uscire.." tirò uno stivaletto con forza, cercando di farlo entrare a dovere.
"..Pensa che sono andato al Victrola per incontrarla!" scoppiò a ridere.
"Ovviamente, poi siamo andati via e..E il resto diciamo che posso censurarlo, vero?" scherzò, alzandosi in piedi.
"Direi che possiamo andare, il costume mi sembra perfetto".
Prese la divisa scolastica e le sue scarpe, e le portò alla cassa.
La commessa lo squadrò sconvolta.
"Si, ho intenzione di uscire da questo negozio con indosso un costume da Romeo. Ha mai sentito parlare di feste in maschera e di ritardi? Bhè, questo è il caso mio e della mia amica.." anticipò in questo modo una qualsiasi possibile domanda da parte della donna.
Lui e Vanessa uscirono dal negozio.
Dan in quel momento si ricordò di sua sorella Jenny.
Probabilmente li stava aspettando.
Infatti, prese il cellulare e trovò un messaggio di sua sorella.
"Deve essere successo qualcosa, Van. Jenny mi ha scritto un sms, e..Come dire..Possibile che mi sembra disperata? O sto diventando paranoico? Adesso le dico di aspettarci fuori dal locale.."
Le rispose velocemente, e accellerò il passo.

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