Central Park

William Evans

“Ah per niente…mi stavo offrendo per accompagnarti a casa….” Disse, lanciandole un sorriso affascinante “…una ragazza così carina secondo me rischia troppo a Central Park di sera!” aggiunse indicando il suo fisico a dir poco invidiabile.
"Ti fidi a farti accompagnare da uno sconosciuto con pochi soldi e che mangia cibo poco sano?"
Anche se, doveva ammettere che quella brezza era decisamente invitante; adorava quel tempo incerto, quello che sembra tendere sia alla tempesta che al bel tempo. Incerto come era lui del resto.

William Evans

“Oh oh….mi stai forse dicendo che devo smaltire i grassi?! Mi sento profondamente offeso...” disse, divertito da quel suo modo di fare per niente costruito e eccessivamente raffinato, come al contrario si mostravano la maggior parte delle ragazze da quelle parti.
“Stai parlando con qualcuno che tutte le mattine alle sei fa jogging…ora molto più ideale per fare attività fisica invece delle dieci di sera!” disse, seguendola verso il tragitto che li conduceva verso l’uscita del parco “…sembri una di quei tipi che la mattina non vogliono alzarsi dal letto!” le disse ironico, prendendosi gioco di lei, come aveva fato poco fa a sua volta.

Marie Anne Portrait.

appena sbarcata dall'aereoporto, M. posate le valige a casa Waldorf chiese a Dorotha informazioni sulla signorina Blair...non era in casa...Ovvio - pensò Marie - e dopo aver preso il suo Verizon envy...

Marie prese la sua sciarpetta e corse a Central Park...non poteva credere di essere di nuovo lì...a Manhattan...l'utopica città dei suoi mille sogni, delle sue mille speranze...viveva solo dei racconti di B...sapeva tutto...Conosceva tutti anche se nessuno conosceva lei...buffo vero?come una rondine che dall'alto osservava gli eventi sperando che magari...un giorno...anche per lei sarebbe venuta l'estate...l'estate era arrivata...e tutto quello che desiderava era vederlo, vederlo per la prima volta, non solo dallo schermo di un telefono...ma poi nella sua mente...troppi ricordi, troppe paure...e...Blair...M.sorrise pensando alla sua dolce B...quanti giorni passati insieme, quante risate...aveva già girato tutto Central Park Ovest quando ad un tratto...

Edited by mimi_waldorf - 15/5/2009, 11:58

Uno squillo del suo Verizon...era Dorotha: la signorina Blair era tornata a casa...M. si incamminò verso l'attico Waldorf sognando cosa sarebbe successo il giorno dopo...

--->continua a casa Halwick

Edited by mimi_waldorf - 15/5/2009, 12:00

William Evans

Il giovane Evans, nel sentire la sua mano aggrapparsi alla sua giacca, arrestò lentamente il passo, fermandosi di fianco a lei senza però togliere le mani dalla tasca dei jeans.
“Bè…potrei anche accompagnarti a mangiare un boccone…” disse fingendo un tono vago “…solo che poi dovresti darmi qualcosa in cambio…tipo…” continuò, lanciando un furbo sorriso a quei suoi occhi chiari quasi impossibili da dimenticare “…tipo farmi da personal trainer….visto che sei un’esperta di attività fisiche!” le disse, rilanciando a quella sua battuta maliziosa di poco fa.
“La tavola calda fa al caso tuo o sei un tipo da posti più chic?!” le chiese pungendole leggermente la fronte con l’indice della mano destra.

William Evans

Will rimase affascinato da quel suo modo di fare sicuro, ma al tempo stesso dolce e solare; nel Bronx non si conoscevano di certo ragazze del genere.
Ad ogni modo, il giovane Evasa non diede assolutamente a vedere il suo compiacimento di quel carattere così particolare e, scompigliandole i capelli scuri, cominciò a dirigersi nuovamente verso la strada.
“Andiamo provocatrice….” Le disse inchiodandola con i suoi occhi scuri come la notte.
Mentre camminava, il ragazzo fermò con un cenno un taxi giallo che, proprio in quell’istante stava passando per il Central Park. Camminando lentamente aprì lo sportello della macchina, per poi voltarsi nuovamente verso la bella Olly “Lo so che sei amante del movimento….ma sai non vorrei ti stancassi troppo” le disse, sorridendo malizioso.

Adam Halwick

Adam rivolse lo sguardo al sole.. i suoi capelli erano arruffati come sempre non aveva voglia di perdere tempo a sistemarseli! Viveva giorno per giorno.. anzi ora per ora.. infatti quella mattina invece di essere alla Costance per la sua iscrizione al nuovo anno.. si trovava con M. a Central Park.. Beh potevano invidiarlo tutti visto che si trovava solo con una bella ragazza come lei!
si avvicinò a una panchina tra gli alberi.. e si sedette aspettando che anche M. facesse lo stesso..
accavallò la gamba sull'altra e allungò il braccio sullo schienale della panchina..
Bel modo di passare una mattina così..

>> da Casa Halwick

Marie Anne Portrait

<< da Casa Halwick

Marie non riusciva a smettere di guardare Adam...era più forte di lei.
Ormai conosceva il suo viso a memoria...
Quegli occhi così profondi, verdi al sole e castani all'ombra, i suoi capelli arruffati, che riuscivano a infondergli quell'aria trasandata dietro la quale, da sempre, mascherava la sua minuziosa accuratezza...e poi...beh...il suo meraviglioso, incredibile sorriso!
Si sedette vicino a lui, dopo aver sottratto, sibillina, una foglia da quel salice che copriva la panchina dal lieve sole mattutino...
Già proprio un bel modo!- rispose sfrontata e, con ingenuità puerile, iniziò a solleticargli il collo con la leggera fogliolina...
Allora soffri ancora il solletico... Sei così buffo Halwick! - sorrise impacciata. D'altronde non si poteva certo dire che il suo passato fosse stato ricco di esperienze amorose...
Chissà se quella dolcezza, seppur infantile, sarebbe servita a destare l'animo del dolce Halwick.

Adam Halwick

Non avevano mai scherzato così a Boston.. ognuno aveva la propria vita.. Adam con la sua ex ragazza.. e M. ... beh Adam ci pensò un attimo.. e si accorse di non conoscere come avrebbe voluto quella ragazza.. e la sua dolcezza gli faceva nascere dentro una grande curiosità per la sua vita.. per il suo mondo..
Pensa un po'.. a Boston non abbiamo mai avuto un rapporto così!
Adam era sempre conciso.. non amava usare molte parole.. preferiva dimostrare a fatti quello che sentiva dentro..

Marie Anne Portrait

Adam era sempre conciso.. non amava usare molte parole.. preferiva dimostrare a fatti quello che sentiva dentro... Ed era proprio questo che M. non sopportava di lui. Non riusciva a capacitarsi come fino a qualche minuto prima si trovassero a dieci centimetri l'uno dall'altra e poi...Ah chi li capisce i ragazzi...io poi?!Certe volte riesco ad essere proprio ridicola - pensò sbuffando facendosi svolazzare il morbido ciuffo all'insù...
Già è vero. Non ti biasimo sai? Rachel occupava tutto il tuo tempo libero - disse indispettita.

Ecco, brava Marie ancora una volta ti sei fatta prendere dall'impulsività, chissà ora cosa penserà Adam...potrebbe fraintendere. Stupida, stupida stupida - Già fraintendere...l'unica cosa che, nel porfondo del suo animo, sperava che Adam facesse.
Beh...ti vedrò stasera alla serata ti beneficenza?- disse saccente distaccandosi dal suo "amico".

Adam Halwick

Quando sentì il nome di Rachel rimase immobilizzato.. perchè doveva essere così condizionato da una ragazza... e per di più l'aveva anche lasciato..
insomma sono qui con lei.. non facciamoci venire troppe malinconie e ricordi..!
Certo che si M. !! almeno se tu mi vorrai accompagnare?